Tra le novità previste dalla Manovra economica c’è il Bonus affitto 2020. Vediamo di cosa si tratta e a chi è destinata questa misura.
Il nuovo Piano Casa denominato Rinascita Urbana, fortemente voluto dalla ministra alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, prevede un programma a sostegno dei contribuenti con reddito basso, per il quale verrà stanziato un capitale di 1 miliardo di euro da distribuire in più anni.
Il duplice obiettivo è quello di incentivare la crescita dell’edilizia residenziale, pubblica e sociale, e spingere la rigenerazione urbana.
In questo contesto, il Bonus Affitto 2020 si configura come una nuova agevolazione economica per le famiglie in difficoltà che vivono in affitto.
Cos’è il Bonus affitto 2020?
A contribuire al Piano Casa pluriennale ci saranno anche le Regioni e risorse private, dalla Cassa Depositi e Prestiti e fondi privati, e una buona parte dei proventi andrà a finanziare proprio il fondo di sostegno alla locazione per facilitare a molte famiglie l’accesso all’affitto.
Oltre a questa misura, verranno comunque mantenuti i contributi all’affitto in caso di morosità incolpevole e le detrazioni sulle spese d’affitto prima casa, che possono essere dichiarate nel modello 730 secondo le modalità che trovi indicate nel nostro articolo dedicato alle agevolazioni legate alla casa da evidenziare nella dichiarazione dei redditi.
Per adesso non sono state divulgate notizie ufficiali sul funzionamento del nuovo incentivo per la locazione.
Quello che si sa per certo è che per ottenere il diritto al Bonus affitto sarà necessario presentare un’apposita richiesta.
Le risorse messe a disposizione arriveranno quindi direttamente ai beneficiari in seguito alla definizione di graduatorie comunali che saranno aggiornate ogni tre mesi.
Punto centrale del Piano Casa, il Bonus Affitto 2020 si accompagna ad altri importanti interventi pensati per la riqualificazione urbana, con lo scopo di favorire la rinascita di interi quartieri cittadini.
Infatti il progetto prevede lo sviluppo di infrastrutture urbane e di “servizi connessi all’abitare” quali:
- il primo soccorso;
- il piccolo e medio commercio;
- gli spazi collettivi e relazionali;
- la manutenzione straordinaria;
- il miglioramento sismico;
- la riconversione di immobili e spazi oggi inutilizzati (pubblici e privati);
- la sostenibilità energetica;
- l’innovazione tecnologica e l’incremento della domotica;
- la fibra ottica;
- il co-housing;
- gli spazi di socializzazione nei condomini;
- residenze temporanee per studenti.
Si potrà accedere ai finanziamenti tramite un bando pubblico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: una commissione di esperti di elevata professionalità avrà il compito di valutare i progetti proposti, ciascuno dei quali potrà beneficiare di un importo massimo pari a 20 milioni di euro.
Altri provvedimenti 2020 per il settore delle locazioni.
Inizialmente era stata manifestata l’intenzione di aumentare l’aliquota della cedolare secca dal 10 al 12,5% sui contratti di affitto a canone concordato ma, dopo aver analizzato le conseguenze che sarebbero derivate dall’aumento del carico fiscale per i proprietari, il governo ha preferito tornare sui propri passi.
Così il Decreto fiscale 2020 ha confermato l’imposta sostitutiva con aliquota agevolata al 10%, e per il prossimo anno sembra ormai certa anche la proroga della cedolare secca al 21% per i contratti di affitto di immobili commerciali.
Info sull'autore